mercoledì 17 aprile 2013

SOSTANZIALE EQUILIBRIO TRA PLAIS ED ET. ARBITRAGGIO DA CENSURARE

In Cronache match on March 13, 2013 by etvolley
Parto da una premessa: è la prima volta che su questo blog esprimo un giudizio sull’arbitraggio, ma le parecchie cose accadute nel match tra Plais ed ET non potevano non essere considerate come episodi importanti. Nel complesso l’arbitro ha commesso diversi errori da entrambe le parti, ma in alcune occasioni è stato certamente più pro Plais (soprattutto verso il suo allenatore). Mentre alle prime proteste si è rivolto in malo modo al capitano dell’ET Fontana, intimando a tutti che a parlare fosse solo il capitano stesso (censuro le parole usate che sono davvero contro il buon gusto), con il Plais ha dialogato, per tutta la durata dell’incontro, in modo esclusivo con l’allenatore-giocatore Pavan, ignorando completamente la presenza in campo del capitano Quaia. L’arbitro si è poi lasciato influenzare sempre dallo stesso Pavan, sia sul giudizio di un pallone dentro/fuori (si veda più sotto), sia quando si è trattato di assegnare un cartellino al giocatore del Plais (poi non estratto).

Buongiorno a tutti,
sono Paolo Laurenti, giocatore del Contromano.
Ho voluto iniziare questo post  riportando le prime righe dell'articolo scritto nel simpatico sito dell'Et Volley, squadra amatoriale di buon livello contro la quale abbiamo sempre disputato partite affiatate e divertenti che seppur giocate punto su punto non si sono mai tramutate in risse.
Et e Contromano sono due squadre corrette che rispettano l'avversario.
Spesso viene anche a me voglia di tirar giù dalla sedia l'arbitro che fischia cose inconcepibili, ma rispetto anche l'arbitro, proprio come ho fatto lunedì scorso accettando la ripetizione di tre "palle" che a mio parere erano tre punti del Contromano.
Queste tre giocate contese che non hanno assegnato punti a nessuno ma hanno lasciato la battuta al Plais, sono avvenute sul 23 a 20 per il Contromano.
Con questo intendo dire che probabilmente la partita avrebbe avuto un esito diverso, dato che da quel momento in poi non abbiamo avuto più stimoli per giocare.
Quando questa mattina ho letto l'articolo scritto dall'Et mi sembrava di rivedere la nostra partita: vi assicuro che è successo esattamente come descritto. L'allenatore che entra in campo, il cartellino non estratto, il capitano della squadra assente. Ad un certo punto l'arbitro è impazzito ed ha fermato il gioco chiedendo agli avversari di smetterla minacciando di mandarci tutti a casa.
Ricordo bene i commentini che mi sono arrivati all'orecchio da panchina e campo avversari quando ho chiesto la formazione a Bubu che ritardava a rispondermi a causa delle tante palle ripetute che gli avevano creato un po' di confusione.
Sul 23  a 22 per il Contromano, l'arbitro ha sorvolato sulla "doppia" di Claudio...e noi come abbiamo reagito? probabilmente se fossimo saliti sul seggiolone tutti insieme avremmo fatto il ventiquattresimo punto, invece abbiamo accettato la sua decisione.
Non conta chi vince i tre set, teneteveli pure, io mi tengo il mio rispetto e la mia onestà.
A parte questo è stata comunque una grandissima serata: è rientrato il nostro Angelo! e Denis ci ha portato i pasticcini siculi! Meno male, probabilmente senza Angelo e i pasticcini di Denis avrei deciso di smettere di giocare...

4 commenti:

  1. Ciao Paolo, che io non fossi il tuo migliore amico l'avevo percepito, ma sinceramente rimango un pò dispiaciuto nel leggere parole come "ebete" o "limonare" scritte in riferimento così diretto alla mia persona. Non sono qui per farti cambiare idea o imporre la mia ma spero tu abbia capito da solo che sei andato un pò oltre. Se proprio ci tieni ad esternare queste considerazioni, così personali verso qualcuno, sarebbe stato almeno apprezzabile tu me le avessi dette di persona guardandomi in faccia, in modo tale tutto assumesse un aspetto meno vigliacco. Mentre mi stavo "limonando" l'arbitro se tu avessi voluto avresti tranquillamente potuto chiamarmi per nome e cognome e dirmi ciò che pensavi...se stavi parlando con me perdonami...ma non mi sono proprio accorto...Non ho mai negato un confronto a nessuno, non vedo perchè avrei dovuto negarlo a te. Sono sempre stato abituato a chiarire al momento con i miei avversari tutti i problemi "di gioco" che possono nascere, per poi andare a bere una birra tutti assieme. Di torti arbitrali ne abbiamo subiti anche noi, fa parte del gioco, ma se tutti dovessimo portarci sempre dietro questo rancore e scrivere in certi toni, credimi che il volley amatoriale sarebbe ancora più brutto di avere ogni tanto una partita "storta". Non voglio ripeto cambiare le tue idee o i tuoi modi. Ma se dovessi avere qualche problema con me, ti chiedo gentilmente di avere le palle per dirmelo in faccia.Stefano Quaia

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  2. Ciao Stefano, mi fa piacere tu abbia commentato e scritto la tua idea. Non ho mai avuto nessun problema con te, tranne quella sera in cui sotto al seggiolone dell'arbitro ho cercato un dialogo. Sono d'accordo sul fatto che avrei potuto usare delle parole più gentili e cercherò di ricordarmene, non credo al detto occhio per occhio dente per dente e normalmente non mi comporto di conseguenza, però mi sento di averti trattato come tu hai trattato me: dopo il sorteggio ho teso la mano per stringere la tua e tu ti sei girato andando via lasciandomi lì col braccio teso; mentre ti parlavo dall'arbitro chiedendoti un dialogo ti sei girato e te ne sei andato. Certo, avrei potuto tentare per la terza volta in spogliatoio, ma quelle due mi erano bastate.
    Dicendo che mi guardavi come un ebete non intendo dire che sei un ebete, non lo penso, però la tua espressione mentre cercavo di parlarti era quella e probabilmente non hai neanche sentito cosa ti stavo dicendo (per la cronaca ti stavo chiedendo di giocarci la partita in onestà senza condizionare l'arbitro già abbastanza confuso da sè stesso). E dicendo che limonavi con lui era per far capire che cercavi in modo gentile di fargli cambiare idea sulla palla che aveva appena fischiato a nostro favore (e ci sei riuscito).
    Non mi piace fare del male a nessuno, non mi credo così alto da poter dare giudizi e non lo voglio fare, non intendevo scrivere della partita sfogando il mio malumore su di te ma sulla tua squadra. Mi sono sentito offeso dal tuo comportamento nei miei confronti ed ho contraccambiato l'offesa, ma ricorda che mentre ti parlavo ti stavo guardando in faccia e mentre te ne andavi ti ho chiamato per nome un paio di volte. Non te ne sei accorto, mi spiace, nemmeno io mi sono accorto di questo e se così fosse stato non mi sarei sentito trattato come una nullità.
    Ogni cosa cambia vista da un'angolazione diversa, se mi dai un motivo per credere nella tua buona fede ti darò un motivo per credere nella mia.
    Paolo

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  3. Perdonami, ma rimango sempre dell idea che non si può scrivere in certi toni. ti ripeto poi che non mi sono mai accorto tu mi parlassi..se puoi vuoi vederlo come un averlo fatto apposta..mi dispiace ma non posso farci niente. Soprattutto perché non trovo motivi per cui non avrei dovuto stringerti la mano o discutere con te di un punto conteso.cose che faccio regolarmente.per cui scusami ancora ma mi sembra tutto un pò assurdo..

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  4. Sembra assurdo anche a me. Però mi dispiace del fatto che almeno questa seconda "mano tesa" avresti potuto stringerla.
    Chiudo scusandomi per i toni.
    Paolo

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